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Ferruccio PALAZZI QUOTAZIONI

Ferruccio Palazzi nasce ad Arcevia, in provincia di Ancona, nel 1886 e completati gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Perugia e Urbino si trasferisce, nel 1919, a Roma dove lavora come disegnatore alla Direzione Generale della Sanità.
Nel 1920 fonda la sua prima manifattura ceramica, la "
L.N.C.R." (Laboratorio Nuova Ceramica Roma"), apre uno studio di arredamento in via del Foro Italico e una galleria d'arte a piazza Venezia, destinata ad accogliere una mostra permanente di ceramiche, esposizioni di pittura, scultura, arti applicate, concerti e manifestazioni culturali e dove nel 1921 organizza una mostra collettiva di ceramiche artistiche dove espongono Duilio Cambellotti, Renzo Cellini, Achille Mauzan, Roberto Rosati e Vittorio Saltelli.
Nel 1923, anno della fondazione dello show-room "La Casa D'Arte Palazzi", Ferruccio Palazzi partecipa, con alcune ceramiche recanti il marchio della sua manifattura, alla I Mostra Romana dell'Agricoltura, dell'Industria e delle Arti Applicate svoltasi al Galoppatoio di Villa Borghese, dove ottiene, a pari merito con
Umberto Bottazzi, una medaglia d'argento.
Nello stesso anno è presente alla I Biennale di Arti Decorative di Monza.
Nel 1924 presenta alla Mostra Nazionale della Ceramica Moderna di Pesaro alcune opere realizzate nelle sue fornaci da Duilio Cambellotti,
Giulio Rufa, Virginio La Rovere, Aldo Castelli e Roberto Rosati oltre ad alcuni suoi vasi in stile antico per i quali ottiene una medaglia di bronzo.
Nel 1925 lascia la sede di piazza Venezia, destinata dal regime alla demolizione per il nuovo assetto urbanistico della piazza, e rileva la vecchia fornace del Palazzo del Pio Sodalizio dei Piceni in piazza San Salvatore in Lauro 5 dove fonda, nei locali della ex "Manifattura Picena", la manifattura "
La Fiamma" e ne affida la direzione artistica a Roberto Rosati.
L'anno successivo Palazzi fonda la "
Società Anonima Ceramiche Palazzi" e coadiuvato da Giulio Rufa e da Roberto Rosati, apre i laboratori alla didattica.
Numerosi artisti di area romana, anche solo occasionalmente dediti alla ceramica, cuociono le loro opere nei forni della manifattura.
Nel 1932 pubblica il manuale "Tecnologia della ceramica" e dal 1934 al 1937 edita il bollettino mensile "C.S.C." (Centro Studi Ceramici).
Nel 1937, a causa delle difficoltà economiche in cui versa la manifattura, chiude il laboratorio, accetta un'incarico governativo di ricercatore di minerali pregiati in Africa Orientale trasferendosi in Etiopia dove fonda una scuola di ceramica.
Rientrato in Italia abbandona definitivamente la ceramica e si dedica ad altre attività imprenditoriali.
Negli anni disegna e realizza alcune ceramiche che marca con le sue iniziali.
Ferruccio Palazzi muore ad Osimo, in provincia di Ancona, nel 1972.

www.museoascona.ch/esposizioni.php?c=passate&esp_id=20&art_id=31&p=artisti

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Archivi-delle-arti-applicate-del-XX-secolo/arti-applicate_foto/Ceramica-romana/Palazzi-Ferruccio/