Attiva a Faenza dal 1878 fondata da Angelo Trerè (1853-1911)
nei primi del Novecento viene assorbita dalle "Fabbriche Riunite Ceramiche" di
Faenza.
Dal 1908 al 1927 la manifattura prende il nome di
"Cooperativa di lavoro fra ceramisti".
In questa prima fase i soci proprietari della ditta sono: i
fratelli Antonio
e Romano
Ancarani, Luigi
Solaroli, Tommaso
Nediani, Vincenzo
Visani, Luigi
Contavalli.
Nel 1920 entrano nella società Vincenzo
Melandri, Armando
Cornacchia, Domenico
Valenti, Savelli,
e Barù.
Nel 1927 si forma una società composta dal finanziatore Aldo
Boari e dai ceramisti Vincenzo Visani, già dipendente della
ditta, e Paolo
Zoli ma l'esperienza dura solo pochi mesi e, nel 1928, la
gestione passa nelle mani di Arnaldo Savioni
e nella società entrano Pilade Lambertucci, come socio
finanziatore e si conferma il torniante Vincenzo Melandri.
E' dei primi anni Trenta la collaborazione con la ditta del
pittore Giuseppe
Fiumi.
Altri collaboratori di questi anni sono: Domenico
Mattioli, Giuseppe
Melandri, Angelo
Campi, Tommaso
Mediani, Giuseppe
Rignoli, Ugo
Spina, Francesco
Leonardi, Canò, Rino Rignoli, Attilio e Germinal
Cornacchia, Maria
Ravagli, Ida
Cimatti, Lino
Baldassari, Roberto
Pedri, Lino
Cicognani, Germano
Belletti, Ermete
Bertazzoni, Umberto
Versari, Maria
Silvestrini, Maria
Drudi, Ines
Ciani, Giuseppina
Venturi, Alvisia
Donati, Bruna
Drei, Maria
Fiumi, Ausilia
Maccolini, Antonia
Tura, Zaira
Ciani, Antonia
Bubani, Gina
Suardi, Olga
Cimatti, Antonio
Rava, Vincenzo
Mazzotti.
La produzione della manifattura è costituita essenzialmente da
manufatti commerciali destinati all'uso quotidiano decorati ad
ingobbio graffito.
La manifattura rimane operante fino al 1944, anno in cui un
bombardamento distrugge l'opificio.
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